Bitcoin e le azioni crollano dopo l’annuncio dei dazi di Trump

Bitcoin

Ieri la crypto di maggior valore, Bitcoin ($BTC), ha perso il suo supporto di 100.000 dollari. Al momento sta scambiando al livello di 94.734 dollari dopo aver toccato un minimo di 92.000 dollari per la prima volta in tre settimane. Tra i primi 100 token, solo quattro sono riusciti a evitare gravi perdite nelle ultime 24 ore, con $FARTCOIN che ha registrato un incremento dell’8%.

Grafico del valore di Bitcoin. Fonte: CoinMarketCap

A far tremare gli investitori è stato l’ordine esecutivo di Trump, che ha deciso di imporre su Canada, Messico e Cina. Gli operatori temono che queste misure possano provocare un aumento dei prezzi, alimentando così l’inflazione.

Trump ha colpito Canada e Messico con dazi del 25%, ma ha escluso le risorse energetiche canadesi, che avranno un dazio ridotto del 10%. Inoltre ha avvertito che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. La Cina dovrà affrontare un dazio del 10% su tutte le importazioni statunitensi.

Non si è fatta attendere la risposta del primo ministro canadese Justin Trudeau, che ha subito controbattuto con una tariffa del 25%. Anche il presidente messicano Claudia Sheinbaum ha promesso di rispondere, anche se non ha ancora specificato che tipo di dazio applicherà.

L’indice CoinMarketCap 100 ha registrato un calo dell’8,28%, con il sentiment di mercato che è entrato in territorio di “paura” per la prima volta da ottobre.

Ma non è solo il mercato crypto a trovarsi in difficoltà. Anche il mercato azionario ha subito delle perdite: i futures dell’S&P 500 sono scesi dell’1,9%, mentre il Dow Jones ha visto un calo dell’1,5%.

Perché Trump ha bisogno di imporre dazi?

I dazi imposti da Trump potrebbero puntare a ristrutturare l’intero sistema monetario globale. Il dollaro, che detiene il ruolo di valuta di riserva mondiale, gioca un ruolo fondamentale in questa dinamica. La sua forza, se da un lato rappresenta un vantaggio per l’economia statunitense, dall’altro crea una serie di problematiche. Il dollaro è, infatti, sopravvalutato, e questa condizione costringe gli Stati Uniti a mantenere deficit commerciali per soddisfare la crescente domanda globale di dollari.

Inoltre, il dollaro come valuta di riserva conferisce agli Stati Uniti vantaggi indiretti, come costi di prestito più bassi, poiché molti Paesi e istituzioni detengono riserve in dollari.

Trump quindi potrebbe voler mantenere bassi i rendimenti degli Stati Uniti riducendo contemporaneamente il valore del dollaro. Questo approccio potrebbe spingere i Paesi a diminuire le loro riserve di dollari a breve termine e a orientarsi verso obbligazioni del Tesoro a più lungo termine, contribuendo a ridurre la dipendenza da una valuta che, a lungo termine, potrebbe risultare più debole.

Un dollaro più debole  renderebbe le esportazioni statunitensi più competitive e ridurrebbe il rischio di rifinanziamento per gli Stati Uniti, che in quel caso potrebbero affrontare un indebitamento meno oneroso.

Anche le tradizionali coperture contro l’inflazione, come l’oro, crollerebbero a causa della svalutazione della valuta globale. Gli asset crypto invece emergono come alternative.

Questa teoria trova conferma nella recente proposta della senatrice Lummis di acquistare 200.000 Bitcoin per cinque anni, per creare una riserva strategica.

I progetti in prevendita resistono al crollo del mercato

Durante le tempeste di mercato, i progetti in fase di prevendita sono particolarmente resilienti. Il nuovo progetto Solaxy si sta distinguendo per la sua innovazione e per la capacità di risolvere uno dei principali problemi di Solana: la congestione del network.

Solana è nota per la sua velocità e le fees molto basse, ma quando il volume delle transazioni aumenta troppo, può rallentare e diventare inefficiente, con molte transazioni che non vanno a buon fine. Solaxy, il primo Layer 2 su Solana, è progettato per risolvere questo problema attraverso un’architettura rollup che alleggerisce la mainnet e ottimizza le transazioni. In questo modo, Solaxy migliora la scalabilità e l’affidabilità di Solana, aprendo nuove prospettive per gli sviluppatori e gli utenti.

Inoltre, grazie alla sua natura multi-chain, il token nativo $SOLX permette di connettere Solana ed Ethereum, migliorando l’interoperabilità tra due dei più grandi ecosistemi crypto.

Conclusione

Ricordiamo che il mercato crypto è altamente volatile, quindi è fondamentale fare sempre le proprie ricerche. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non deve essere considerato una consulenza finanziaria.

 

 

 

 

 

 

 

 

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